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Con l’aumento dei tassi debitori degli ultimi sei mesi, torna l’interesse per i mutui con tasso fisso.

Infatti, la crescita degli indici Euribor e IRS relativa all’ultimo trimestre dell’anno scorso, spingendo,

i potenziali mutuatari a optare per il mutuo a tasso fisso accantonando quello variabile, ormai persino più caro.

L’indice Euribor 3 mesi ha segnato un valore medio dell’1,43% a ottobre e 2,23% a dicembre,

l’indice IRS a 20 anni sullo stesso periodo è invece sceso da un valore medio di2,96% a 2,57%.

Mentre i tassi Euribor seguono la politica monetaria BCE, l’andamento IRS incorpora la correzione sul lungo periodo,

ma essendo interpretata come meno stringente nei prossimi mesi, con i primi rallentamenti dell’inflazione,

fa propendere i consumatori verso il tasso fisso.

Allo stesso tempo è aumentata drasticamente la rata per privati e famiglie con già all’attivo un mutuo a tasso variabile.

La domanda di mutui con finalità surroga sul canale online, in particolare, è aumentata dall’8% del secondo trimestre

e all’11% del terzo trimestre fino al 24% del quarto trimestre 2022.

È ragionevole attendersi che questo ulteriore aumento atteso dell’Euribor 3 mesi – oggi a valori attorno allo 2,30%

potrà indurre un crescente numero di mutuatari con contratti a tasso variabile a considerare una surroga del proprio mutuo

verso una soluzione a tasso fisso o a tasso variabile con CAP.