Il ministro Gualtieri aveva annunciato garanzie del 90% su finanziamenti fino al 25% del fatturato. Ma proprio venerdì pomeriggio la Ue ha modificato le norme sugli aiuti di Stato come chiedeva il titolare dello Sviluppo Patuanelli.
Con una garanzia pubblica totale la concessione di prestiti non sarebbe frenata dall’analisi del merito di credito.

Il decreto per assicurare liquidità alle imprese, che il premier Giuseppe Contesperava di portare in consiglio dei ministri venerdì 3 aprile, è slittato. Oltre alle valutazioni sul deficit aggiuntivo necessario, restava un nodo da sciogliere: fino a che livello può arrivare la garanzia concessa dallo Stato sui prestiti bancari alle imprese?

Proprio oggi la Commissione europea ha cambiato le regole concedendo agli Stati di concedere prestiti alle imprese a interessi zero e garanzie che coprano fino al 100% del rischio. E su facebook il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli annuncia che l’Italia sfrutterà subito la novità:
“Nel prossimo decreto garantiremo tutta la liquidità necessaria con il 100% di garanzia dello Stato”.

Fino ad oggi le norme europee sugli aiuti di Stato, anche  fissavano il tetto al 90% del capitale, oltre a stabilire un limite massimo pari al 25% del fatturatodell’anno precedente. E il Tesoro aveva scritto la bozza di decreto di conseguenza. “Faremo un provvedimento molto importante per potenziare l’intervento sulla liquidità delle imprese con altri 200 miliardi di prestiti garantiti che coprano fino al 25% del fatturato di tutte le imprese con il 90% di garanzia dello Stato”, aveva spiegato giovedì sera il ministro Roberto Gualtieri. Un piano simile a quello messo a punto dal governo francese e che si sommerà ai 100 miliardi garantiti dal Fondo centrale di garanzia, che sarà ulteriormente rafforzato e semplificato, e ai 290 interessati dalla moratoria.
Come prevede anche il “Piano Bridge” presentato a Mef e Mise da un gruppo di economisti e giuristi italiani guidati dall’ex dirigente del Tesoro Fabrizio Pagani. Il fatto è che con una garanzia totale le procedure sono molto più rapide perché si elimina la necessità da parte delle banche di una analisi del merito di creditodell’impresa.

Fino a questa mattina il Mef aveva escluso la possibilità di alzare il tetto della garanzia perché, come ricordato dil vice di Gualtiero Antonio Misiani a 24Mattino, “la garanzia al 100% non è attualmente possibile per nessun paese europeo perché il Temporary framework agreement permette di arrivare al 90% e non al 100%”. Ma ora le condizioni sono cambiate. “La Commissione Europea ha accolto le nostre proposte”, commenta la viceministra dell’Economia Laura Castelli.“Potremo intervenire con maggiore incisività a supporto delle imprese. È un ottimo risultato, frutto del lavoro che abbiamo fatto con il Ministro Patuanelli. A questo punto, nel prossimo decreto interverremo garantendo, con il 100% di garanzia, tutta la liquidità necessaria al tessuto produttivo italiano, a partire dalla Piccola e Media Impresa”.


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